L’articolo si lega a quello di alcuni anni fa, link, sono tornato a Calascio dopo 6 anni, esperienza sempre intensa, luogo magico anche il primo maggio, nonostante la folta presenza umana. Consiglio sempre di rendere la tappa di avvicinamento più lenta possibile e fermarsi nei punti panoramici da dove si può osservare la rocca di Calascio e Santo Stefano di Sessanio.
Da Roccantica ci dirigiamo verso Casperia, uno dei borghi più belli che abbia mai visto, lo definirei un luogo con notevole personalità, la cosa che subito colpisce è la magnifica osteria all’entrata del paese, piena di stranieri, anglosassoni e giapponesi in particolare, evidentemente si è creato un passaparola che ha trasformato il borgo in un piccolo paradiso.
Si torna nel Reatino, Roccantica è un bel borgo, chiaramente di origine medievale, fu protagonista delle controversie per la lotta al papato tra Benedetto X e Niccolò II che vi si rifugiò, assediato dalle truppe nemiche fu liberato da Roberto d’Altavilla, il futuro papa Niccolò II premiò 12 abitanti con la bolla papale, e concesse al borgo di non pagare tasse, questa situazione di grazia fiscale terminò nel 1870 con la caduta dello stato pontificio.
E finalmente arrivai all’antica città di Monterano, ci sono luoghi che sfioriamo di continuo ma qualche strano motivo non ci capitiamo mai. L’antica città di Monterano, è un luogo magico, dalle origini antichissime, che si sviluppò a partire dal VIII secolo con la costruzione del castello, divenuto poi il Palazzo Altieri su progetto del Bernini, quest’ultimo disegnò anche il Convento di San Bonaventura, costrutto da Mattia de Rossi. Bellissimi anche i resti dell’acquedotto rinascimentale.
La Caldara di Manziana è un parco dichiarato sito di importanza comunitaria dalla UE nel 2006, si tratta di una palude dove l’acqua ribolle a causa delle emissioni di anidride solforosa, chiaramente ciò accade nei terreni dove in origine risiedevano vulcani. Dal punto di vista puramente paesaggistico sembra un set di un film di fantascienza incapsulato nella vegetazione circostante.
Alcune volte per godere di posti incantevoli non c’è nemmeno bisogno di uscire dalla città, in questo caso Roma, mi riferisco ad Isola Farnese, un piccolo borgo adiacente alla Via Cassia, altezza La Storta-Giustiniana. Le sue origini risalgono alla fine del X secolo, divenuto possedimento della famiglia degli Orsini, fu acquistato dal cardinale Alessandro Farnese nel 1567, cambiando il nome al borgo.
Tra le campagne che costeggiano la via Prenestina, non lontano da Gallicano nel Lazio, resistono tracce della grandezza dell’antica Roma, che noi ignoriamo, in questo caso l’ignoranza sta non solo nel non conoscere l’esistenza dei resti degli acquedotti romani, ma anche nell’abbandono in cui si trovano.
Mi è veramente difficile pensare che, nonostante la vicinanza a Roma, non abbia mai visitato Poli in precedenza, uno dei paesi che più mi ha colpito nel mio girovagare alla ricerca dei borghi tradizionali italiani. Si posiziona tra i monti Lucretili e i monti Prenestini, non lontano dalla vetta più alta della zona che è il monte Guadagnolo. In epoca romana era Castrum Poli, passò nel medioevo ai monaci benedettini, poi alla famiglia dei Conti, che governò per ben sei secoli e che fece erigere il bellissimo palazzo omonimo.