
Impressioni sulla Fujifilm X-T5
Dopo quattro anni ho deciso di aggiornare la mia fotocamera, sostituendo la meravigliosa Fujifilm X-E4, con la X-T5. Normalmente non amo parlare di tecnicismi, faccio un’eccezione, ritenendo la fotografia una forma espressiva creativa che nasce dalla passione. Rispetto alla precedente, la nuova ha 40 Mp, invece di 26 Mp, mi permette di ritagliare porzioni di inquadratura, il crop, aumentando le possibilità creative. Con la Fujifilm X-T5 ho tutti i comandi disponibili con le ghiere e pulsanti, con la X-E4 dovevo utilizzare il menu digitale. L’autofocus è più veloce. Lo schermo posteriore ha tre inclinazioni invece di una. Il mirino è più grande con risoluzione più alta. Ha due schede SD, io uso con funzione backup, così ho sempre due copie.
Ho anche impostato il braketing sui preset pellicola, salva uno scatto con tre versioni diverse di simulazione pellicola, ho scelto Provia Standard, Pro Neg Std e Acros bianco e nero. Ecco alcuni scatti tripli dove osservare le simulazioni pellicola che ho deciso di utilizzare, devi lavorare di più in fase di selezione e scarto delle fotografie non scelte, ma mi consente di avere più possibilità nella realizzazione dello scatto finale, il bianco e nero da camera, per esempio, lo trovo ottimo come base di lavoro a differenza dei molti preset presenti nei software di fotoritocco.
Nonostante abbia utilizzato la Fujifilm X-E4 per quattro anni, ci ho messo poco a riadattarmi al formato reflex, avendo posseduto le Fujifilm X-T1, X-T2 ed X-T3, negli anni il menu di impostazioni è stato arricchito ma rimasto simile dal 2012, quando acquistai la prima Fujifilm X-E1. Il corpo è leggermente più grande delle fotocamere precedenti, ma sempre compatto, le ghiere negli anni sono più grandi, hanno una meccanica perfetta nella rotazione, ma soprattutto molto utile, sono i pulsanti di blocco delle ghiere degli ISO e dei tempi, che spesso inavvertitamente si possono girare. Anche la piccola ghiera presente sulla sinistra del pentaprisma elettronico che regola le diottrie si può bloccare, prima reinserendo ed estraendo la fotocamera dallo zaino capitava di spostare e starare.
Il mirino digitale è molto più grande delle precedenti e con risoluzione migliore, io, nonostante il display esterno tendo ad usare molto il mirino per non avere distrazioni esterne. Il display esterno a tre vie consente di avere il controllo inquadratura nelle situazioni in cui bisogna alzare le braccia o quando la fotocamera è sul cavalletto, a prescindere da inquadratura orizzontale o verticale. La cosa che più mi ha sorpreso è l’otturatore meccanico incredibilmente silenzioso, utile nei luoghi sacri o per catturare foto “rubate” stile street. Per finire l’autofocus, sicuramente migliorato, ma non al livello della concorrenza full frame, ho giocato un po’ con inseguimento oggetto, si può addirittura scegliere nel menu tra animali e mezzi di trasporto, devo testare ulteriormente, sperando in aggiornamenti firmware di ottimizzazione. Per le foto presenti nell’articolo ho utilizzato le seguenti lenti: Fujinon 14mm f/2.8, Fujinon 56mm f/1.2, Fujinon XF 70-300mm f/4-5.6 link diretto sito Fujifilm + duplicatore XF 1.4X TC WR.
Ho sempre ritenuto il sensore da 26mp della X-E4, quasi perfetto, ho tenuto quattro anni la fotocamera proprio per questo, sono rimasto favorevolmente sorpreso nel vedere il salto di qualità che è riuscita a fare Fujifilm con un sensore dimensione APS-C con 40 megapixel, dettagli incredibili, una gamma cromatica, direi commovente, e poi il motivo per cui sono passato alle loro fotocamere, c’è sempre qualcosa che riporta alla pellicola nelle loro immagini, vista la decennale esperienza nella produzione di rullini fotografici.
Vincenzo Sagnotti © Tutti i diritti sono riservati. Si vieta la copia, l’estrazione, il collegamento ed ogni altro uso, in qualsiasi forma, non espressamente autorizzato di ogni materiale ed informazione contenuta nelle pagine del sito.