Foto Abbazia San Giovanni in Argentella

Dopo vent’anni ritorno in questo magnifico luogo, la prima occasione fu per un matrimonio, rimasi incantato e allo stesso tempo rimosso dai miei ricordi. Decidendo però di fare una gita nei dintorni mi è venuta voglia di tornare a visitare l’Abbazia San Giovanni in Argentella, situata a pochi chilometri da Palombara Sabina, nei pressi della capitale.

La sorpresa è stata quella di trovare il sito, che ha origini nel VI secolo, curato e gestito da un custode, che mantiene in ottime condizioni il luogo, quasi esclusivamente grazie alle proprie forze; completamente abbandonato sia dalle autorità ecclesiastiche sia dagli enti pubblici preposti alla manutenzione del patrimonio storico.
Intanto il sito fu fondato dai monaci benedettini, nonostante la croce equilatera con le quattro circonferenze posta all’entrata abbia ingannato alcuni storici sul fatto che potrebbero esserci origini greco-ortodosse, in ogni caso come spesso è accaduto alle prime abbazie, il luogo fu modificato nei secoli a seguire fino alla forma attuale.
Il nome Argentella deriverebbe dal fatto che fosse presente una fonte d’acqua facente parte delle condotte che gli antichi romani usavano per portare l’acqua a Roma. Probabilmente lo sgorgare del liquido alla luce del sole influì sulla scelta del nome, San Giovanni invece è sicuramente il Battista.
Dal punto di vista architettonico il progetto iniziale è chiaramente romanico, ma ciò che colpisce sono le aggiunte che fondono diversi stili creando comunque un’incredibile armonia, dal campanile provvisto di bifore e trifore, agli affreschi tipicamente medievali al bellissimo ciborio dell’altare con baldacchino retto da quattro colonne e copertura in stile arabesco a stucco.
Per mancanza di fondi il luogo è poco illuminato, ho dovuto schiarire alcune foto degli interni che non sono particolarmente dettagliate per via del rumore, anche se devo dire la Fuji X-T1 mi sorprende sempre.
Per chi volesse visitare il luogo esistono degli orari, bisogna cercare su internet, in ogni caso il custode è una persona deliziosa e molto disponibile a raccontare anche le origini e la storia dell’abbazia.



Vincenzo Sagnotti © Tutti i diritti sono riservati
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