Impressioni sulla Fuji X-E1

Vorrei precisare che questa non è una recensione tecnica approfondita relativa alla Fuji X-E1 recentemente acquistata, descriverò soltanto le prime impressioni d’uso sperando di essere utile a chi ha intenzione di acquistarla o chi ne possiede già una.

A differenza delle numerose recensioni in giro per il web, le immagini allegate sono state modificate in post produzione, non inserirò crop al 100% per verificare la qualità del sensore anche se ho effettuato degli scatti a 6400 ISO in condizioni di bassa luce.

Per me è stato un passo importante, dopo 20 anni ininterrotti nei quali ho utilizzato fotocamere Nikon, attualmente mi tengo stretta la mia D700 che ritengo uno dei progetti migliori nella storia delle reflex digitali, mi sono reso conto che avevo bisogno di una fotocamera più compatta e leggera ma che mantenesse allo stesso tempo alta qualità d’immagine e velocità di esecuzione.

Nei mesi passati ho utilizzato una Nikon V1, alla quale ho anche dedicato un articolo, fotocamera sorprendente ma difficile da utilizzare in condizioni di bassa luce dato il suo sensore dalle dimensioni limitate. Mi ha però fatto capire quanto è importante avere una fotocamera piccola e leggera, essere meno visibile dall’esterno e non soffrire per l’ingombro ed il peso dello zaino.

Ho sperato che Nikon producesse qualcosa di simile, considerando anche il fatto che utilizzo per la post produzione il software Nikon Capture NX2, che mi consente di tirare fuori il massimo dal formato RAW della Nikon D700. Ho cominciato a guardarmi intorno, non ci ho messo molto a capire che la Fuji X-E1 era la scelta migliore che potessi fare.

Già dal modo in cui è confezionata si capisce con quanta cura Fuji abbia lavorato alla progettazione della Serie X, ho acquistato il kit con lo zoom Fujifilm XF 18-55 f/2.8-4R LM OIS, rigorosamente nera, la versione metallica mi sa troppo di retrò, la qualità delle ottiche mi ha convinto del tutto all’acquisto.

Il corpo macchina è ben progettato, leggero e compatto allo stesso tempo, i comandi a ghiera mi riportano alle prime esperienze fotografiche, spesso dimenticate, tornare a regolare il diaframma direttamente dall’obiettivo è stato inizialmente un po’ faticoso, spero di non fare troppa confusione alternando la Fuji X-E1 alla Nikon D700!

Le modalità a priorità di diaframma, dei tempi, programmato e manuale si impostano semplicemente dalla ghiera dei tempi e quella del diaframma posto sull’obiettivo, gli altri pulsanti sono stati posizionati in modo semplice e razionale.

Normalmente scatto a priorità di diaframma, ISO automatici utilizzando spesso il pulsante del blocco temporaneo dell’esposizione, la posizione di quest’ultimo è forse troppo a destra e obbliga ad impugnare la fotocamera con il pollice destro in posizione non proprio naturale. Ho impostato gli ISO automatici fino a 6400, stranamente la Fuji non fa decidere il tempo più lento, ma lo imposta ad 1/30 di secondo, lo stabilizzatore è molto efficiente, però si lavora un po’ al limite.

Un gradito ritorno è la ghiera di compensazione dell’esposizione che permette di regolare fino a 2 stop con una semplicità disarmante, per quanto riguarda la scelta dei 49 punti di messa a fuoco si regola dal pulsante AF posto a sinistra del display, lo trovo strano dal momento che con la mano sinistra si tiene l’obiettivo e le ghiera del diaframma, fortunatamente si può applicare il comando al pulsante personalizzabile Fn, posto accanto al pulsante di scatto. Sarebbe perfetto se si potessero scegliere 11 punti di messa a fuoco come sulla Nikon D700.

Grazie all’aggiornamento firmware 2.0, l’autofocus si dimostra molto veloce, rari errori in condizioni di scarsa luce o contrasto, ma ci può stare, il mirino elettronico è molto nitido e dettagliato, in determinate situazioni utilizzo anche l’ottimo display esterno.

La parte per me più difficile da affrontare è stata la scelta del formato immagine, con Nikon non mi sono mai posto il problema, il formato NEF (RAW) gestito dal software proprietario Nikon Capture NX 2, consegna immagini di altissimo livello.

Ho fatto varie prove in RAF (RAW) utilizzando il software in dotazione RAW File Converter EX sviluppato da Silkypix, il risultato è stato desolante, il software su Mac gira veramente male (il che è tutto dire), e non riesce a dare quel di più che ci si aspetta dalla conversione RAW.

Come  già letto su altre recensioni si consiglia di scattare in Jpeg, in effetti sono rimasto stupefatto dalla qualità dei file, il sensore da 16 Megapixel consegna materiale dettagliato e pulito anche ad alti ISO, al primo impatto sembra un ottima scansione da pellicola, Fuji ha utilizzato la sua esperienza per dare quel calore all’immagine come solo le pellicole sapevano dare.

Di conseguenza per adesso continuerò ad utilizzare Nikon Capture NX2 anche per gestire la post-produzione dei file della X-E1, ho intenzione anche di provare Adobe Lightroom e decidere il flusso di lavoro definitivo. La foto panoramica direttamente creata dalla fotocamera sembra di buona qualità.

La galleria che segue è stata scattata al lago di Martignano, formato jpg alla qualità massima, post-produzione con Nikon Capture NX 2 e filtri Nik Efex Pro per Capture NX 2 (purtroppo usciti di produzione da quando Nik Software è stata acquisita da Google). L’obiettivo 18-55mm consegna immagini di alta qualità, ottimo lo sfocato considerando che si tratta di uno zoom.


Infine, in maniera un po’ empirica ho effettuato uno scatto in RAW + JPG Fine, con la serranda abbassata, 6400 ISO, ho poi ritoccato i file con vari software cercando di ottenere la massima qualità, in particolare nella galleria nel seguente ordine:

1) Scatto Jpeg senza nessun ritocco
2) File RAF elaborato con RAW File Converter EX 3.2.17 sviluppato da Silkypix
3) File RAF elaborato con Apple Aperture 3.4.5
4) File JPG elaborato con Adobe Photoshop CS6
5) File JPG elaborato con Nikon Capture NX 2 2.4.3


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