Foto Capracotta

Quando tutti ti chiedono se abbiamo visitato Capracotta, ti sorge il dubbio di fare una deviazione, per cui ci dirigiamo verso il paese tra paesaggi montani da favola, pale eoliche imponenti, cielo grigio intenso che non nasconde le proprie intenzione, ma ci permette almeno di parcheggiare in paese. Cinque minuti di corsa sotto la grandine verso un bar dove troviamo praticamente tutti gli abitanti.

Capracotta si trova a 1421 mt, ha origini nel Paleolitico, in località Morrone sono stati trovati strumenti di caccia dell’uomo di Neanderthal, tracce di insediamenti stabili sono invece del IX secolo a.C.. Luogo strategico nel medioevo fu conquistato dai Longobardi, da cui prende il nome, il toponimo avrebbe origine dal rito apotropaico di sacrificare una capra al dio Thor, per definire la propria presenza come stanziale.
Nella seconda guerra mondiale Capracotta fu integrata dai tedeschi nella linea Gustav, ritirandosi fecero terra bruciata, costringendo gli abitanti a vivere di stenti nelle zone circostanti. Dal punto di vista architettonico, il borgo è caratterizzato da bellissime casette a schiera, che rende tutto molto pulito ed ordinato, la via principale è una retta perfetta, molto bella la chiesa, ma il particolare che più mi ha affascinato è la pavimentazione stradale, le geometrie realizzate con sanpietrini a due colori meritano attenzione.



Vincenzo Sagnotti © Tutti i diritti sono riservati
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